19 LUGLIO 1940
Il ritorno di (Don) Camillo
"Scusate il ritardo" queste parole rieccheggiano nella penombra della baracca dove teniamo le riunioni prevolo, d'istinto, insieme agli altri mi volto verso il punto da cui sono provenute ma riesco solo a distinguere la figura di una persona incorniciata dallo stipite della porta che l'abbagliante luce del sole del deserto rende indefinita.
"Ho avuto dei contrattempi" dice la figura mentre si muove verso di noi divenendo a questo punto più nitida, ed ecco che riesco a dare un volto a quella figura, ne riconosco i lineamenti....... non riesco a crederci........ è proprio........Camillo.
E' la mattina del 19/07/1940 quando dopo un periodo che pare un'eternità ecco riapparire il compagno di passate battaglie che è tornato ad aggregarsi a noi, distaccato da un altro glorioso reparto.
Dopo i saluti e gli abbracci di rito ecco che subito si torna alla dura realtà bellica e ci si prepara per la missione odierna che prevede un pattugliamento offensivo sui cieli di Sollum e dintorni.
I nostri Falchi ci aspettano sulla pista e quindi li raggiungiamo e ci apprestiamo a decollare divisi in due sezioni, la prima con il sor Tenente, Camillo ed io e la seconda, che farà da copertura, con Zipoli, Barrini ed un gregario.
Una volta in aria ricongiungiamo le formazioni e ci dirigiamo verso l'obbiettivo passando per Bardia e Menastir, tutto procede bene fino a Menastir quando Barrini comincia ad avere noie tecniche ed è costretto ad invertire la rotta e tornare alla base, va beh......vuol dire che qualcuno farà anche la sua parte.
Arriviamo in vista di Sollum ma, a parte la solita contraerea sostenuta ma, fortunatamente poco precisa, della RAF non si vede neanche l'ombra, sull'aerodromo avversario non scorgiamo attività per cui ci inoltriamo un po' più in profondità in territorio ostile ed a questo punto scopriamo la ragione di questa calma apparente.
"Cris! Bersagli a tue ore 5", è la voce del buon Pietro che come un angelo custode mi avverte della presenza di caccia avversari nel procinto di intercettare la nostra sezione; "Dannazione, ci stavano aspettando!" esclama il sor Tenente, ma non c'è tempo per considerazioni di sorta, è ora di darci dentro.
Mezzo tonneau seguito da un mezzo looping verso il basso ed ecco che filiamo dritti faccia a faccia verso i nostri avversari; si tratta di una pattuglia di quattro Gladiators che si stanno arrampicando verso di noi.
"Ad ognuno il suo!" risuona nelle cuffie ed ecco che la battaglia si trasforma in duelli singoli.
Il buon Pietro purtroppo sacrificandosi per darci il tempo di reagire viene soppraffato e vediamo il suo Falco precipitare lasciandosi dietro una scia di fumo, fortunatamente vediamo anche una cupola bianca scendere lentamente verso il deserto, tiriamo un sospiro di sollievo, ce l'ha fatta a lanciarsi.
Il sor Tenente esegue un repentino rovesciamento e si incolla alla coda di un Gladiator ma alla sua si è portato un altro apparecchio nemico, "Me ne occupo io" dice Camillo e si getta all'inseguimento del britannico gladiatore mentre io sto manovrando per cercare di portarmi in posizione di tiro dietro ad un terzo avversario.
Ecco che il bersaglio del sor Tenente è in fiamme e quindi il nostro valoroso comandante lascia la presa per dar la caccia ad un altra preda, Camillo nel frattempo ha aggiunto un'altra vittoria al suo carnet ed anche lui va in cerca di un altro bersaglio che viene scovato dopo poco e non ha scampo...e 2 per Camillo, io come al solito sono un po' più lento (....vero Camillo?) ma alla fine riesco ad aver ragione del mio avversario tranciandogli la coda con una sostenuta raffica tirata a distanza ravvicinata.
"E questo da dove sbuca!" è la voce del sor Tenente che si trova circondato da traccianti che sfiorano, per la maggior parte, il suo Falco; i danni subiti dal suo avversario evidentemente erano meno gravi di quello che potesse sembrare, infatti, con la tenacia che contraddistingue i piloti nostri avversari a cui va comunque la nostra ammirazione, questi è tornato alla carica, ma il gladiatore è ferito e non può combattere come vorrebbe ed alla fine deve soccombere, questa volta definitivamente, anch'egli comunque riesce a lanciarsi ed ad atterrare all'interno delle sue linee, onore a Lui.
Va bene è ora di ritornare verso casa perchè il carburante comincia a scarseggiare, la battaglia ci ha dispersi un po' ovunque e quindi ci diamo appuntamento sul cielo di Bardia.
Sono in vista dell'aeroporto quando, dando un occhiata intorno per evitare sorprese, ho un sussulto; ho un biplano ad ore 5 ed è quasi in posizione di tiro...............il sangue mi si gela nelle vene ma è questione di un attimo, è un Falco, quello di Camillo che mi ha raggiunto ed ora si mette in formazione con me.
Il sor Tenente è già più avanti di noi sulla via del ritorno e quindi facciamo rotta direttamente su Tobruk, ci ritroveremo a terra, ora però ecco di nuovo delle voci in cuffia...........ma sono Barrini ed il buon Pietro, non ci posso credere, Barrini dopo averci lasciato ha dovuto atterrare sulla striscia di Ridotta Capuzzo e volendo a tutti i costi partecipare alla missione ha preso possesso dell'unico aereo disponibile, un RO37bis ed ha ripreso la rotta prestabilita arrivando sul luogo del combattimento pochi istanti dopo l'abbattimento di Zipoli, a quel punto ha seguito la discesa dell'amico e con un'ardita quanto tempestiva manovra riusciva a recuperarlo sottraendolo alla cattura da parte di alcune unità di terra avversarie che stavano sopraggiungendo, ora anche loro si dirigono verso Tobruk.
Anche questa volta l'abbiamo "sgamata" e dopo l'atterraggio, avvenuto con qualche problema da parte di Barrini a causa della non abitudine all'apparecchio, tutti al bar (si fa per dire) della base a bersi un goccetto........questa volta paga Camillo.
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