Missione 11 Giugno 1941 Malta

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13 Anni 10 Mesi fa - 13 Anni 10 Mesi fa #3329 da SUP_Trok
Questa missione è dedicata alla figura del Tenente Pozzolini appartenente al 30° Stormo B.T. - 194ª Sq, scomparso in azione l'11 giugno 1941 mentre stava svolgendo una missione di ricognizione su Malta.
La missione ripercorre il perido di attività del Tenente e del suo equipaggio nelle ultime settimane di maggio ad inizio giugno, settimane nelle quali opera come scorta di convogli nazionali.

Nel mese di maggio fino a giugno 1941 alcuni reparti AS vennero impiegati nell'attività di scorta ai nostri convogli che portavano rifornimenti nel Nord Africa.


Finalmente arriva il momento tanto atteso. Il ricognitore decolla fiducioso sulla missione e speranzoso di tornare a casa. L'SM-79 Comincia il volo e viene subito raggiunto, sulla verticale di Gela, dai Macchi 200 del 22gct e del Maw-Superaereo che effettuano la scorta di quest'ultimo fino a Malta. Comincia a nascere tensione e preoccupazione, la calma apparente della ricognizione è sicuramente presagio di attacco nemico.....



Durante la scorta, invece, i Re2000 in versione Caccia Bombardiere con 2 bombe da Kg 100, pattugliano il mare a sud della Sicilia in cerca di navi nemiche o sommergibili.



Dopo una scrupolosa ricerca i Reggiane trovano le imbarcazioni nemiche e mettono subito in allarme le altre squadriglie. Volano tra barchini, sommergibili e qualche nave mercantile per cercare di scegliere bersagli "importanti" da colpire.



I Re2000 si concentrano sulle piccole imbarcazioni, ma le dimensioni ridotte e la grande velocità, non permettono significativi risultati. Parte delle prime azioni dei cacciabombardieri si svolgono su questa zona.

Ritornando sull'apparecchio del pilota in ricogizione, notiamo che i macchi ingaggiano subito gli hurricane decollati da malta e si vedono nel cielo un bel pò di scontri. Hurricane pilotati da ottimi piloti mettono in difficoltà gli italiani.



Nonostante il grande impegno dei nostri macchi nel difendere il ricognitore, purtroppo alcuni hurricane colpiscono l'apparecchio rievocando nuovamente il noto avvenimento storico. Onore ai piloti!



Mentre tra i due fronti si susseguivano gli scontri, i bombardieri SM-79 decollati da Licata effettuano un lungo giro sulla costa siciliana per evitare gli scontri precedentemente sorti. Dopo un'attenta navigazione trovano prima il nostro convoglio verificandone l'integrità e poi il convoglio nemico posto più a sud in direzione minacciosa. Il convoglio nemico dimostra subito la grande qualità degli armamenti e provoca seri danni agli apparecchi e non permette un bombardamento perfetto da parte dei nostri valorosi professionisti. Alla fine torneranno a casa solo in pochi e seriamente danneggiati



Contemporaneamente ai bomber, gli aerosiluranti decollano da Chinisa, perdono però un apparecchio in decollo per cause ancora incerte che si schianta su altri gobbi parcheggiati.(si presume un malfunzionamento dei pedali). Dopo una lunga navigazione i cinque AS ricevono istruzioni dai Re2000 e dai bomber in merito alla posizione, velocità e tipologia dei navigli nemici da silurare. Una prima stima non permette di trovare subito le navi nemici, ma una successiva integrazione delle informazioni permette agli AS di trovare i nemici e di iniziare la fase di attacco. I capisezione valutano la pericolosità delle navi nemiche in seguito agli attacchi dei bomber e si cerca di sganciare il più lontano possibile. Durante l'attacco alcuni As vengono distrutti perchè avvicinatosi troppo, altri sganciano prima ed evitano i colpi più pesanti. Alla fine verranno danneggiate due navi nemiche grazie al coraggio, alla prontezza e alla corretta preparazione dei sistemi di puntamento.



Gli scontri si susseguono tra macchi 200, hurricane, Re2000 e Swordfish. Notevole è la bravura dei piloti inglesi che mette a dura prova i piloti italiani già provati dall'importante perdita del ricognitore.



Gli Swordfish invece erano decollati da Malta nel tentativo di attaccare il convoglio italiano. Dopo una geniale navigazione i velivoli evitano gran parte dei combattimenti passando inosservati e sfruttando anche le nuvole della giornata riescono ad arrivare fino al proprio convoglio per controllarlo.



Dopo aver seguito "furtivamente" gli AS SM-79, gli Swordfish capiscono di aver ricevuto attacchi al proprio convoglio, ma una volta appurato che non vi erano state perdite nel convoglio, proseguono a nord in direzione degli italiani. Lì trovano caccia italiana che cercava di difendere a tutti i costi il convoglio e nel mentre anche difendersi dagli Hurricane. Dopo essersi inseriti tra le file di traccianti effettuano gli sganci con gran risultato. Viene affondata una nave italiana.
Ricordiamo così gli ultimi momenti di vita della nostra nave distrutta.



I macchi 200 e i Reggiane fortemente provati dalla caccia nemica, tentato una difesa del convoglio, e con grande coraggio distruggono tutti gli Swordfish evitando un ulteriore massacro. Poco dopo la maggior parte della caccia italiana cade in combattimento.. troppo forte è stata l'offensiva della caccia nemica.

L'italia ha dimostrato grande coraggio e preparazione, ma forse i mezzi non sempre efficienti, l'armamento limitato e forse qualche tattica non andata nel migliore, hanno portato a diverse perdite. Non dimenticheremo mai il vostro coraggio ragazzi.

Onore anche alle perdite degli inglesi che hanno saputo, con grande freddezza e determinazione, infliggere seri danni al convoglio. I piloti degli Hurricane hanno dimostrato di essere temutissimi nemici degli italiani ed è grazie a loro che la missione ha avuto un risvolto veramente diverso da come previsto dalle stime degli italiani.

Pilota CPL- ATPL(A) frozen EASA
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13 Anni 10 Mesi fa - 13 Anni 10 Mesi fa #3330 da SUP_Bigans
Dettaglio degli scontri del gruppo cacciabombardieri

Otto Re2000 raggiungono Capopassero a quota 1500 metri; un Re2000 ritorna verso la base per problemi di motore, si conferma che questo Piaggio non è proprio affidabile al 100%. Quindi si prende rotta 180 per circa 14 minuti di volo si raggiunge la zona a quota 500 metri per avvistare il piccolo naviglio segnalato dai nostri ricognitori. Viene segnalata la presenza di trasporti per l'arrivo degli aerosiluranti, mentre la prima sezione si lancia all'attacco con le bombe contro le due vedette, che intanto aprono il fuoco difensivo con la contraerea. Gli sganci effettuati dalla prima sezione, come dalle altre in seguito, producono solo esplosioni in mare, data la difficoltà di colpire un bersaglio così piccolo in movimento e furioso nella risposta contraerea. Purtroppo Mascetti è colpito e gli viene ordinato di fare rotta per la Sicilia al fine di salvare se stesso e l'aeromobile, restano pertanto 7 velivoli. Quindi come da programma, non avendo incontrato reazione aerea nemica, si fa rotta 70° verso il nostro convoglio al fine di predisporre l'eventuale scorta arrivandovi in circa 3 minuti. Temendo l’attacco immediato la prima e la terza sezione si posizionavano in alto sul convoglio, mentre la seconda più in basso a prevenire l’arrivo dei siluranti.

Puntuale arrivava l’offesa nemica, composta di swordfish armati di siluro, scortati in quota da almeno 8 hurricane armati di 4 cannoni da 20mm di cui 4 alti e 4 bassi. Il violento fuoco contraereo sviluppato dalle nostre unità navali a difesa del convoglio diretto contro gli attaccanti, generava scoppi , traccianti e fumi in tutte le direzioni.
La prima e la seconda sezione si avventavano contro i 4 hurricane in quota, in particolare la prima sezione composta di 2 Re2000 Serg.Biga e Serg. Mannaia, ingaggiavano la seconda coppia, quindi Bigans colpiva con raffiche il n.4, che rovesciandosi verso il basso tentava di sfuggire all’attacco, ma prontamente veniva affidato alle cure di Mannaia, quindi Biga ingaggiava il n.3, che fuggiva a tutta velocità a nord del convoglio ove si erano spostati i 4 hurricane di scorta diretta. Dopo una ben assestata raffica il n.3 si rovesciava e Biga sfruttando la maggiore manovrabilità del Re2000 gli infilava in looping rovescio una raffica nel motore tanto da metterlo in fumo; pertanto il n.3 si lanciava in picchiata a pelo d’acqua fumante, portandosi acutamente sotto l’ombrello protettivo degli altri hurricane. Così Biga si trovava da solo nella scomoda posizione di inseguitore/inseguito da 3 Hurricane. Inutile sfruttare la velocità, pertanto si dedicava ad uno strettissimo combattimento manovrato a pelo d’acqua con uno davanti con tutti gli ipersostentatori aperti e 3 dietro pronti a colpirlo. Nel frattempo giungeva a dar man forte anche il Cap.Furio Camillo, che si portava a spasso almeno un paio di hurricane, subendo anch’esso il fatal colpo da 20mm che gli permetteva tuttavia l’ammaraggio in tutta sicurezza. Ormai esausto Biga incassava un primo colpo da 20mm ad opera dell’Hurricane fumante, tagliandogli erroneamente la strada ed infine subiva una precisa raffica in fusoliera, che ne determinava l’esplosione istantanea, da parte di un terzo Hurricane che, non riuscendo a manovrare contro il Re2000 interveniva nel circolo difensivo a mo’ di secante.
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