(4-02215)
PETERLINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri del lavoro, della salute e delle politiche sociali, della difesa, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che:
in molte parti d'Italia (Umbria, Abruzzo, Campania, Toscana, Veneto, Sicilia, Sardegna e Marche), da alcuni anni sono state rilevate scie chimiche (chemtrails), rilasciate da aerei non meglio identificati;
diversamente dagli aerei civili, i quali su rotte predeterminate rilasciano scie di condensazione a dispersione quasi immediata, le scie chimiche riscontrate sono di natura gelatinosa e vengono nebulizzate da aerei che volano a bassa quota e sono irrorate nell'aria attraverso sistemi di supporto ben visibili ad occhio nudo;
da denunce di cittadini - alcune dirette anche all'autorità giudiziaria - e da servizi della stampa locale, sembra che da tali scie chimiche derivino conseguenze disastrose sulla salute dei cittadini, stante, per esempio, l'alto numero di tumori rilevati nelle zone maggiormente sorvolate da tali aerei;
il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), nel 2005, ha rilevato, nelle analisi effettuate su campioni di pioggia coincidente con il rilascio di scie chimiche, una concentrazione al di sopra della norma di sostanze chimiche come quarzo, ossido di titanio, alluminio, idrossido di bario, ritenute pericolose per la salute in quanto cancerogene;
da precedenti interrogazioni fatte ai dicasteri competenti, non sono mai arrivate risposte chiare, convincenti ed esaustive, sì da rafforzare il convincimento che si tratti di fenomeni pericolosi da tenere nascosti;
sia nella XV Legislatura che nella XVI, nei due rami del Parlamento, sono state presentate interrogazioni con contenuto analogo ma esse non hanno ricevuto risposta;
solo in data 16 dicembre 2008 il Ministro della difesa nella risposta alla interrogazione n. 4-01193 (pubblicata il 15 gennaio 2009) con la quale si chiedevano informazioni relative alla presenza nel territorio delle provincie di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini di formazioni nuvolose anomale rilasciate da aerei militari affermava che «le indagini svolte hanno consentito di escludere il coinvolgimento degli aeromobili dell'Aeronautica militare nella generazione o emissione di scie differenti da quelle normalmente dovute alla condensazione del vapore acqueo. L'Aeronautica militare, inoltre, non ha in dotazione aeromobili adibiti allo spargimento di sostanze chimiche, né si hanno evidenze relative ad aeromobili militari che, operando a bassa quota sul territorio italiano, abbiano disperso o irrorato sostanze chimiche». Nella stessa risposta il Ministro sottolineava che l'Aeronautica militare non ha sottoscritto alcun accordo con gli Stati Uniti sulla specifica problematica;
considerato che è necessario, a giudizio dell'interrogante, fornire ai cittadini, fortemente preoccupati dalla crescente presenza di scie anomale, un'adeguata e documentata informazione affinché sia data loro ogni forma di assicurazione sulla tutela della salute,
si chiede di sapere:
quali ricerche scientifiche siano state effettuate, quali indagini siano state svolte e quali elementi siano stati raccolti sull'insieme dei voli, militari e non, effettuati nello spazio aereo nazionale da qualunque soggetto, che abbiano avuto come effetto il rilascio di scie chimiche;
se il Governo non ritenga opportuno monitorare e registrare i tempi, i luoghi e le modalità entro cui nello spazio aereo nazionale si formano scie chimiche in modo di realizzare una banca dati utile a definirne la natura e le eventuali conseguenze sulla salute, il clima e l'ambiente;
se l'Aeronautica militare o altri soggetti pubblici siano coinvolti e con quali compiti nel progetto di cooperazione Italia/Stati Uniti su scienza e tecnologia dei cambiamenti climatici.
(4-02216)
MUHAHAHAHHAH
www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp...part=doc_dc&parse=no