23 LUGLIO 1940
Nella sala operazioni della squadriglia .......sala?, il termine esatto sarebbe baracca ma, sapete com'è, si cerca sempre di darsi un tono; comunque, siamo presenti il sor Tenente, Zipoli, Barrini, Furio (Camillo n.d.r.) ed io.
Il comandante di gruppo ci comunica che dobbiamo partire al più presto per scortare degli SM81 che hanno il compito di attaccare una squadra navale britannica che sta cannoneggiando Bardia per cui ci vengono date in fretta le informazioni indispensabili e ci lanciamo fuori dalla baracca.....pardon, sala e raggiungiamo a rotta di collo i nostri fedeli Falchi che ci aspettano sotto il cocente sole africano.
Le ultime raccomandazioni del capo meccanico ed eccoci nei nostri abitacoli ad eseguire le procedure di accensione motore, settaggio del passo dell'elica, miscela carburante al massimo, manetta al minimo, connessione della batteria, connessione magneti ed infine pigiamo sul pulsante dello starter........ecco che l'apparecchio sussulta, l'elica, prima lentamente e poi accelerando progressivamente si mette in rotazione, il rombo del nostro Fiat A74 si fa assordante mentre portiamo la manetta verso il massimo e molliamo i freni, la pista di El Gubbi comincia a scorrere sotto di noi sempre più velocemente finchè ad un tratto, agendo dolcemente sulla cloche il nostro Falco stacca le ruote dal suolo ed entra nel mondo a lui più congeniale....il cielo.
Un veloce circuito sull'aerodromo per ricongiungere la formazione divisa come al solito in due sezioni ed ecco apparire i Pipistrelli che dovremo scortare; ci accodiamo a loro e cominciamo la scorta.
Questi apparecchi, veterani di guerre precedenti, cominciano a dimostrare i loro limiti, soprattutto per quanto riguarda la velocità di crociera infatti facciamo fatica a stare al loro passo in quanto non siamo molto lontani dalla nostra velocità di stallo e quindi cominciamo a zigzagare per non sorpassarli.
Le due formazioni puntano verso il tratto di mare prospicente Bardia per intercettare la formazione navale avversaria e non appena arrivati in zona non facciamo fatica (vero gente?) ad identificare 3 incrociatori e 3 cacciatorpediniere che stanno per concludere la loro azione di guerra.
I Pipistrelli si gettano sulle loro prede incuranti del fuoco antiaereo proveniente dalle navi e sganciano, uno dopo l'altro, il loro carico offensivo concentrando l'azione contro le unità maggiori, intanto noi rimaniamo in quota e sorvegliamo lo spazio aereo circostante onde evitare spiacevoli sorprese da parte della caccia avversaria che potrebbe levarsi in volo da Sollum.
"Bombe fuori" è ciò che sentiamo ripetere nelle comunicazioni radio e dopo poco iniziamo a vedere alte colonne d'acqua sollevarsi dalla superficie marina, ma non solo in mare cadono le bombe, infatti da due degli incrociatori si innalzano pennacchi di fuoco e fumo e sentiamo i commenti soddisfatti degli equipaggi dei bombardieri con i piloti che si congratulano con i loro puntatori, ma non è tempo di gingillarsi troppo con queste cose, siamo molto vicini alla linea del fronte e probabilmente gli Inglesi vorranno renderci pan per focaccia, ragion per cui è meglio far rotta verso la base prima che le cose si complichino.
Mentre i bombardieri invertono la rotta dirigendosi verso casa, noi rimaniamo ancora per un attimo a circuitare sulla zona per tagliare la strada ad eventuali inseguitori, ma questa minaccia non si materializza e quindi anche noi puntiamo il muso verso Tobruk per riportare noi ed i nostri Falchi ad El Gubbi.
Il volo procede senza intoppi, anche se non smettiamo mai di guardarci alle spalle..... non si sa mai, ed infine la familiare sagoma della pista di El Gubbi ci appare in lontananza; ancora un pò e saremo a terra e visto che non c'è stata azione per noi cacciatori, dovremo tirare a sorte a chi toccherà questa volta a pagare da bere.
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