Riporto un'articolo di Massimiliano Parente, scrittore ed editorialista.
Wikipedia Italia chiude? E chisse¬nefrega, anzi io festeggio, non ne potevo più. Tanto per cominciare perché a me già solo il principio di Wikipedia fa schifo, e perché la voce Massimiliano Parente, scrittore italiano eccetera eccetera, era la prima pagina sul sottoscritto che saltava fuori su Google e continuamente modificata per farmi dispetto, e non l’avevo creata neppure io e non certo i miei fan. In sintesi è dare la possibilità di disegnare il vostro ritratto pubblico ai vostro peggior nemico.
Il principio base è la deresponsabilizzazione assoluta, dove viene scambiato per «censura» l’intento di impedire una dittatura dell’anonimato, il contrario della libertà di stampa e di espressione. Chiunque, per esempio, può modificare la voce Massimiliano Parente senza firmarsi, mentre io posso modificarla solo a condizione di mettermi, rispetto a Wikipedia, sullo stesso piano della fonte anonima che su di me vuole saperne più di me.
Tuttavia, se vi sentite offesi o diffamati, potete provare a protestare, e sperare che vi ascoltino, perché Wikipedia si impegna «nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia», e chi sarebbero le fonti terze se non conosco neppure le prime e le seconde? In ogni caso, ammesso che riusciate a ottenere la rimozione del contenuto lesivo nei vostri confronti, il giorno dopo siete punto e a capo, un chicchessia in balìa di chicchessia appunto.
In generale, d’altra parte, internet funziona così: puoi scrivere tutto su tutto, non devi verificare nulla, non devi rispondere di nulla, non devi firmarti, altrimenti è censura. Inoltre, per paradosso, la fonte non controllata e non controllabile, anziché screditarsi da sola, pretende di essere autorevole. Eppure le informazioni anonime fanno pensare più ai regimi totalitari che alle democrazie; eppure per aprire un giornale si richiede un direttore responsabile sottoposto ai controlli e alle sanzioni di un ordine professionale.
Così Wikipedia alla sola idea di dover rispondere di ciò che pubblica grida alla censura e chiude il sito, caspita, sai che perdita. Con un comunicato drammatico e assurdo firmato da «Gli utenti di Wikipedia», i quali specificano che «Wikipedia non ha una redazione». E chi lo ha scritto? Nessuno. Come se un giornale dicesse: noi non dobbiamo rispondere di nulla a nessuno, noi non esistiamo, firmato «I lettori». Insomma, Wikipedia chiude, alla fine è una bella notizia, alla fine purtroppo sarà solo una finta, ma io intanto mi godo l’attimo fuggente e stappo uno spumantino e faccio cin cin con la mia Treccani.