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**OUTCOME MISSIONE N°1 - IL SECONDO ASSALTO A WAKE ISLAND**
23 DICEMBRE 1941
ISOLA DI WAKE
Le ceneri si sono appena posate sopra l'atollo di Wake.
I combattimenti aeronavali sono durati circa 2 ore e ora sta calando la sera. lo sciabordio delle onde è l'unico rumore che si sente, ormai anche le grida dei feriti non si odono più.
Il Comandante Enkamoru, dall'alto del ponte della portaerei Soryu studia i freddi numeri delle perdite che il suo attendente gli ha passato, scribacchiati velocemente sopra un foglio.
Aerei perduti giapponesi
76 Zero
19 Val
2 Betty
Alza un sopracciglio e pensa che l'attacco è costato davvero caro. I difensori di wake hanno combattuto eroicamente e con grande sprezzo della propria vita. Soprattutto in termini di caccia, le perdite sono quasi insopportabili per le forze delle due portaerei giapponesi. Tuttavia quelle dei bombardieri sono più contenute.
Il Comandante dei Marines, guarda l'aeroporto distrutto, gli aerei rimasti ormai inuntilizzabili. Conta le perdite.
Aerei perduti americani
50 Wildcat
Inoltre 2 dei pezzi da 5 pollici e 3 da 3 pollici sono stati distrutti dai bombardamenti dei Val. Credeva peggio... in effetti ancora molti sono presenti a difesa dell'isola, contro quello sbarco che sicuramente stanotte avverrà. Peccato, pensa, aver perduto completamente gli aqquartieramenti delle truppe nel lato est dell'isola, distrutti con un bombardamento a tappeto di Betty, incontrastati dai suoi cacciatori. Tutti i Catalina in porto o all'ormeggio nell'angolo nord-est sono andati perduti, avrebbero potuto fare una utile ricognizione con gli ultimi spiragli di luce. Almeno sono riuscite a fuggire i due trasporti, carichi dei civili che lavoravano sull'isola. Uno invece alla fonda presso il porto è sfortunatamente andato perduto, affondato da un cacciatorpediniere proveniente da sud est, come anche parte delle strutture portuali. Là, i giapponesi, hanno picchiato duro. Inoltre nove postazioni di calibro .50 sono state distrutte, così come con i loro attendenti.
ore 2.00
I marines hanno fortificato l'aeroporto e il quartier generale oltre ad altri capisaldi strategicamente importanti, situati intorno alle bocche da fuoco da 5 pollici.
Ecco che partono i primi colpi del prevedibile bombardamento giapponese. L'attacco sta arrivando da ovest! Sparando quasi alla cieca verso i bagliori delle cacciatorpediniere all'attacco, una viene colpita quasi subito, e con un'immensa esplosione si inabissa con molti uomini di equipaggio. La seconda ha molta più fortuna e muovendosi nel cono cieco di due dei 3 cannoni ancora presenti su quel lato dell'isola, spara da distanza ravvicinata per quasi un'ora distruggendo gli altri due.
Svariati mezzi da sbarco partono dal trasporto militare giapponese per dirigersi verso le spiagge di Wake. Con il favore del buio riescono a toccare terra subendo solo alcune perdite.
Iniziano gli scontri contro i nidi di mitragliatrici americani calibro .50 utilizzate ora ad altezza uomo e calibro .30. I 400 Marines ancora presenti sull'isola combattono duramente al buio, aiutati dai pochi civili armati che non sono fuggiti la sera prima. I giapponesi si lanciano sui nidi di mitragliatrici subendo perdite altissime, ma soverchiando in numero i difensori che iniziano a ripiegare sempre più vicino al quartier generale, che per l'occasione si è tramutato in ospedale da campo.
Durante gli scontri, la batteria a sud dell'isola rimasta in piedi, colpisce duramente una Patorl Boat giapponese che per non affondare, si insabbia poco dopo sulla costa.
L'assalto giapponese conta più di 2500 soldati, la controparte giapponese all'arma dei Marines americani, i quali rimangono per la prima volta stupefatti davanti al sacrificio, a volte inutile, dei soldati nemici.
ore 5.30
Alle prime luci dell'alba, il Comandante americano ordina la resa.
Sul campo sono rimasti 90 caduti americani e più di 1000 giapponesi. Un numero spropositato per una vittoria di Pirro. I poco più di trecento marines rimasti, diventano prigionieri di guerra.
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L'isola di Wake è stata conquistata, ma con perdite altissime. Due navi giapponesi sono andate perdute, e l'enorme numero di caccia distrutti obbligherà le due portaerei a ritenersi fuori gioco per la battaglia dei Pacifico fino a che non verranno rimpiazzati. L'ammiraglio Enkamoru non ritiene saggio prendere il mare senza una adeguata scorta di caccia per la difesa del gruppo da battaglia. Le navi con i civili a bordo sono riuscite a fuggire, alzando il morale americano che tuttavia è sconvolto dalla notizia della perdita di questo caposaldo nel Pacifico. I troppi danni all'aeroporto, inoltre, rallenteranno le operazioni aeree giapponesi nell'area.
(NdR. Ricordo che da briefing c'era scritto di evitare di colpire le infrastrutture dell'aeroporto! )
PER LE STATISTICHE ANDATE SU
89.163.173.82/FBDjStats/ThePacific/